Gli ereader offrono per la prima volta la possibilità di leggere testi in digitale in modo soddisfacente, per quanto connessi, specie il Kindle, invece che ‘navigare’. In parte per la mimesis offerta dalla tecnologia eInk, in parte per le loro stesse limitazioni (immagini statiche a 16 grigi o testo), almeno per ora.
Infatti assai notevolmente questi limiti appaiono parte della loro novità, fatto che ci ricorda che testi e rete appartengono a due mondi differenti, nodi di senso gli uni e relazioni i secondi, per quanto non separati. Come se fossero parti separate di un disegno tracciate su due layer in Illustrator, pur a registro l’una con l’altra e interdipendenti.
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